Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche)

L’acronimo RAEE identifica tutti quei rifiuti appartenenti ad apparecchiature elettriche ed elettroniche di cui il possessore intende disfarsi in quanto guaste, inutilizzate o obsolete.

La crescente diffusione di apparecchi elettronici sta provocando un maggior rischio di abbandono nell’ambiente, discariche o inceneritori con conseguente inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua.

A livello europeo, la gestione dei rifiuti RAEE è regolamentata dalla Direttiva[gb1]  2012/19/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 luglio 2012. La Direttiva prevede una definizione dei RAEE all’art. 3.1, lett. a: le AEE sono quelle “apparecchiature che dipendono, per un corretto funzionamento, da correnti elettriche o campi elettromagnetici e le apparecchiature di generazione, trasferimento e misura di queste correnti e campi e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt per la corrente continua”.

La Direttiva, composta da 27 articoli, è finalizzata a proteggere l’ambiente e la salute umana incoraggiando una produzione e un consumo sostenibile. Lo scopo della Direttiva è, pertanto, quello di prevenire la produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nonché di promuovere il riutilizzo, il riciclaggio e altre forme di recupero, anche attraverso un coinvolgimento diretto dei produttori stessi. La Direttiva vuole contribuire, inoltre, all’uso efficiente delle risorse e al recupero di materie prime secondarie di valore.

Attraverso la Direttiva 2012/19, i Paesi membri dell’UE si impegnano a:

  • incoraggiare la cooperazione tra produttori e operatori degli impianti di riciclaggio, nonché a adottare misure volte a favorire la progettazione e la produzione di AEE, soprattutto al fine di agevolare il riutilizzo, lo smaltimento e il recupero dei RAEE, dei loro componenti e materiali (art.4)
  • ridurre al minimo lo smaltimento dei RAEE sotto forma di rifiuti urbani misti e raggiungere un elevato livello di raccolta differenziata dei RAEE.
  • consentire ai nuclei domestici e ai distributori di restituire i RAEE gratuitamente.  
  • stilare un registro dei produttori di tutte le aziende che producono o importano apparecchiature elettriche ed elettroniche (art.16.1)

L’Unione Europea attraverso l’allegato IX della Direttiva 2012/19/UE introduce, come simbolo per la marcatura delle AEE, un contenitore di spazzatura mobile barrato.  

La marcatura RAEE deve figurare su tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato dell’UE al fine di sensibilizzare e responsabilizzare i consumatori affinché il prodotto non venga smaltito come rifiuto non selezionato, ma venga inviato a strutture di raccolta separate per il recupero e il riciclaggio.

La Direttiva in questione è lo strumento cardine di regolamentazione in materia. Tuttavia, non è da dimenticare la sensibilizzazione che negli ultimi anni stanno operando Stati, enti e cittadini circa questi rifiuti.

La gestione dei RAEE attraverso il principio di responsabilità individuale del produttore probabilmente finirà con il generare un meccanismo virtuoso tale da permettere la “chiusura del cerchio”. Difatti, se è vero che il problema dei rifiuti presenta criticità sempre più evidenti, l’accettazione della responsabilità dei rifiuti, sia da parte dei consumatori sia dei produttori è un primo passo cruciale: solo da essa dipende la possibilità di anticipare il destino di un prodotto, di progettarlo tenendo conto della vita media e delle possibilità di riutilizzo e/o riciclo una volta a fine vita.

Gabriele Bernini