Le foreste rappresentano una risorsa indispensabile per la terra. Esse hanno un ruolo fondamentale sia a livello biologico che economico: contribuiscono alla tutela della biodiversità, sono essenziali per la conservazione delle acque del suolo e forniscono materiale legnoso e cibo per milioni di persone.
Inoltre le foreste, catturando e immagazzinando carbonio, assorbono significative quantità di anidride carbonica dall’atmosfera, un gas che minaccia di anno in anno la stabilità climatica del pianeta.
La FAO, attraverso il Rapporto Global Forest Resources Assessment, ha evidenziato come, ad oggi, la superficie forestale mondiale abbia un’estensione pari a 4,06 miliardi di ettari (31% della superficie terreste), di cui il 45% sono foreste tropicali, il 27% foreste boreali, il 16% foreste temperate e, infine, l’11% foreste subtropicali.
Il Rapporto della FAO ha sottolineato, inoltre, come nel mondo siano presenti 1,11 miliardi di ettari di foresta primaria, ossia un tipo di foresta composta da specie autoctone, prive di indicazioni chiaramente visibili di attività umane e in cui i processi ecologici non sono stati disturbati in modo significativo.
Le foreste, più di qualsiasi altro ambiente naturale, hanno pagato le conseguenze dell’evoluzione e dell’espansione della nostra specie. Basti pensare che negli ultimi 30 anni, la superficie forestale a livello mondiale si è ridotta di oltre 420 milioni di ettari, con un ritmo, che dal 2010, è di circa 4,7 milioni di ettari all’anno.
Questa ineluttabile erosione del patrimonio forestale rappresenta una minaccia non solo per la biodiversità, causando l’estinzione di migliaia di specie animali e vegetali, ma è allo stesso tempo causa di squilibri generali che investono tutta la biosfera. Tale fenomeno di depauperamento delle aree verdi naturali della Terra è noto con il nome di deforestazione, uno dei maggiori problemi ambientali del mondo contemporaneo.
Tra le principali cause della deforestazione si annoverano, prime su tutte, la produzione di legname e l’occupazione di nuovi terreni da destinare all’agricoltura e agli allevamenti. Tale fenomeno sta interessando in particolar modo le aree ricche di legname pregiato e di biodiversità. Si pensi, a titolo esemplificativo, alle foreste pluviali e a quelle tropicali.
Questo sfruttamento intensivo delle foreste sta mutando il nostro ecosistema, con ricadute negative in termini di intensificazione dell’effetto serra, cambiamenti climatici, aumento del dissesto idrogeologico (che si traduce in un aumento del rischio di frane e alluvioni) e, come detto in precedenza, riduzione della biodiversità.
Tra le azioni messe in atto, a livello europeo, volte a mitigare gli effetti negativi della deforestazione, merita una particolare attenzione la nuova strategia forestale dell’UE al 2030 con la quale l’Unione Europea si impegna a piantare 3 miliardi di alberi in più entro il 2030. Lo scopo è quello di aumentare le aree forestali all’interno dell’unione, accrescere la resilienza delle foreste e di invertire la perdita di biodiversità nonché mitigare e aiutare le popolazioni ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
A livello internazionale, invece, emergono due importanti provvedimenti. Il primo è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione costituto da 17 obiettivi, con validità globale, finalizzati a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici e a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.
L’Obiettivo 15, dedicato al tema della “Vita sulla Terra”, ha come obiettivo quello di garantire una gestione sostenibile delle foreste, arrestando e invertendo il degrado del suolo e degli habitat naturali, combattendo con successo la desertificazione e contrastando la perdita di biodiversità. Tutti questi sforzi combinati mirano a proteggere e a ripristinare gli ecosistemi terrestri.
Il secondo provvedimento meritevole di essere citato è il Piano strategico delle Nazioni Unite per le foreste (UN-Forest), adottato nel corso della sessione speciale del Forum delle Nazioni Unite sulle foreste che si è svolta nel gennaio 2017. Il Piano prevede sei obiettivi forestali globali e 26 obiettivi associati da raggiungere entro il 2030, che sono volontari e universali. Tra questi, l’obiettivo di aumentare la superficie forestale del 3% in tutto il mondo entro il 2030.
Nel 2018 il Forum delle Nazioni Unite sulle foreste (UNFF) ha chiesto al segretario del UNFF di realizzare una pubblicazione sui progressi relativi al raggiungimento dei 6 obiettivi forestali globali.
Nasce così il Global Forest Goals Report 2021, il quale permette di valutare il grado di attuazione del Piano strategico, fornendo una fotografia delle azioni intraprese nel favorire e promuovere la protezione e la gestione sostenibile delle foreste, relativamente al raggiungimento dei 6 obiettivi forestali globali:
- Goal 1 – Invertire la rotta rispetto alla perdita delle aree boschive in tutto il mondo, attraverso una gestione sostenibile delle foreste.
- Goal 2 – Accrescere i benefici economici, sociali e ambientali derivanti dalle foreste, migliorando la capacità di sostentamento delle popolazioni che dipendono dalle aree silvestri.
- Goal 3 – Incrementare in modo significativo in tutto il mondo le aree forestali protette e gestite in modo sostenibile, così come i prodotti che ne sono derivati.
- Goal 4 – Mobilitare supplementari e nuove risorse finanziarie per l’implementazione della gestione sostenibile delle foreste e rafforzare la cooperazione scientifica e tecnica.
- Goal 5 – Promuovere un modello di governance capace di garantire una gestione sostenibile delle foreste e accrescere il contributo delle foreste allo sforzo per il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
- Goal 6 – Rafforzare la cooperazione, il coordinamento e le sinergie tra le attività che riguardano le questioni legate all’ambiente forestale a tutti i livelli, aiutandosi con i mezzi messi a disposizione dalle Nazioni unite.
Il rapporto è stato realizzato in due versioni:
- il rapporto completo, che fornisce una panoramica dei progressi verso gli obiettivi forestali globali, comprese le azioni intraprese per paese, infografiche e storie di successo;
- il rapporto breve, ovvero una “Panoramica dei progressi” che evidenzia i progressi complessivi verso ciascuno dei sei obiettivi globali della foresta.
Tali impegni sono stati riaffermati nel corso della COP26 della Convenzione sui cambiamenti climatici che si è svolta a Glasgow tra l’ottobre e il novembre 2021.
Uno dei risultati più importanti della COP26 riguarda proprio la protezione delle foreste a livello mondiale. 134 Stati, tra cui Brasile, Russia e Cina, hanno firmato un accordo nel quale si impegnano ad arrestare e invertire la perdita di foreste e il degrado del suolo entro il 2030.
Ai fini del raggiungimento di questo obiettivo è stato previsto un finanziamento di quasi 19,2 miliardi di dollari (finanziamenti pubblici e privati) che saranno destinati principalmente alle attività di ripristino dei terreni degradati, alla lotta agli incendi e al sostegno per i diritti delle comunità indigene nei paesi in via di sviluppo.
Meritevole anche l’iniziativa avviata dai CEO di oltre 30 istituzioni finanziare che si sono impegnati ad eliminare gli investimenti in attività legate alla deforestazione.
Andrea Borro.