Le attuali tecnologie digitali sono uno strumento di supporto indispensabile per avere informazioni aggiornate ed in tempo reale su problematiche di rilievo a livello ambientale. In termini generali, il loro utilizzo incrementa la produttività e crea opportunità di innovazione con implicazioni positive per l’umanità.
A titolo esemplificativo, le tecnologie digitali possono essere utilizzate per misurare e monitorare i progressi della sostenibilità, ottimizzare l’uso delle risorse, ridurre le emissioni di gas serra e accelerare la transizione verso un’economia circolare.
Di contro, va detto che la digitalizzazione può essere spesso causa di pratiche non sostenibili che possono intensificare il degrado dei sistemi naturali.
Esempi virtuosi di nuove tecnologie sono i sensori abilitati dell’ Internet of Things (IoT), l’autenticazione basata su blockchain e le piattaforme di condivisione dei dati, tutti strumenti che promuovono la collaborazione lungo la catena del valore.
Basti pensare al Climate Technology Center and Network (CTCN), lo strumento operativo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), nato per promuovere lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie climatiche verso Paesi in via di sviluppo che ne fanno richiesta. In particolare, alla luce delle richieste presentate dai PVS attraverso i loro punti focali o le altre entità designate nazionali (NDE), il CTCN mobilita la sua rete globale di esperti in tecnologia climatica per progettare e fornire una soluzione per le esigenze locali, personalizzata e su misura.
L’assistenza tecnica in materie di tecnologie climatiche, svolta principalmente da enti accademici, ONG o privati, viene fornita in tutte le fasi del ciclo tecnologico (individuazione dei fabbisogni, valutazione delle politiche, selezione e sperimentazione delle soluzioni tecnologiche e assistenza).
L’appartenenza al Climate Technology Network permette di fatto l’accesso a una comunità globale diversificata di utenti, fornitori e finanziatori di tecnologie per il clima, sotto l’ombrello del meccanismo tecnologico dell’UNFCCC.
Particolare interesse riveste anche il Global Environment Monitoring System for Air (GEMS Air), uno dei nuovi strumenti digitali utilizzati dall’UNEP per monitorare lo stato dell’ambiente in tempo reale e permettere la comprensione e l’adozione di azioni per far fronte a due principali sfide: dall’inquinamento atmosferico alle emissioni di metano.
L’UNEP ha sviluppato, inoltre, altre tre piattaforme digitali:
1) il Freshwater Ecosystem Explorer – grazie alla partnership tra UNEP, Centro comune di ricerca della Commissione europea e Google Earth Engine. Questo strumento fornisce dati open access e gratuiti sulle acque superficiali permanenti e stagionali, sui bacini artificiali, sulle zone umide e sulle mangrovie. In particolare, è utile al fine di monitorare i progressi dei paesi nel raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile Target 6.6.
2) l’Osservatorio internazionale delle emissioni di metano (IMEO) – sviluppato per comprendere le origini delle emissioni di metano attraverso la raccolta e il confronto di dati satellitari, reportistiche e studi scientifici. Inoltre, tramite la Oil and Gas Methane Partnership 2.0, l’Osservatorio sul metano collabora con le compagnie petrolifere per fornire dati più accurati sulle emissioni di metano. Le aziende associate coprono oltre il 30% della produzione di petrolio e gas a livello globale.
3) Il Laboratorio di biodiversità delle Nazioni Unite 2.0 – una piattaforma open source gratuita che contiene dati e oltre 400 mappe che mostrano, tra l’altro, gli effetti del cambiamento climatico e la scala dello sviluppo umano. La versione 2.0 del laboratorio è stata lanciata nell’ottobre 2021 sotto forma di partenariato tra UNDP, World Conservation Monitoring Centre dell’UNEP, Segretariato della Convenzione sulla biodiversità e Osservatorio di impatto.
Tutte queste piattaforme digitali dell’UNEP si trovano nella World Environment Situation Room dell’UNEP, un ecosistema digitale di dati e analisi che consente di monitorare i progressi rispetto ai principali obiettivi di sviluppo sostenibile.
Andrea Borro