L’agricoltura, causa o soluzione?

L’agricoltura oltre ad essere vittima dei cambiamenti climatici, è oggi considerata anche una vera e propria causa.

Tra le sfide principali del settore agricolo vi è quella di fornire nutrimento per la popolazione mondiale, garantendo allo stesso tempo una riduzione del suo impatto a livello ambientale e una conservazione delle risorse naturali in un’ottica intergenerazionale (rivolta verso il futuro).

In questo settore, a livello internazionale è importante il ruolo svolto dalla Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (OCSE) nel rilevare e valutare l’impatto ambientale dell’agricoltura attraverso la pubblicazione di studi e dati aggiornati.

L’attività dell’OCSE consiste nel:

  • suggerire politiche agricole che abbiano l’obiettivo di mitigare gli impatti negativi sull’ambiente e accrescere quelli positivi,
  • fornire consigli e raccomandazioni per lo sviluppo di politiche agricole a livello statale.

Tra le principali raccomandazioni adottate dall’OCSE nel corso degli anni, rilevano quelle relative alla gestione delle risorse idriche utilizzate in agricoltura, la lotta al cambiamento climatico e la preservazione della biodiversità.

Negli ultimi anni, si è visto come il settore agricolo dei paesi OCSE abbia risposto positivamente a tali sfide sebbene siano necessari ulteriori sforzi in termini di cooperazione tra agricoltori, policy maker e filiera agroalimentare.

Sempre a livello internazionale, la FAO ha orientato la sua attività verso sistemi alimentari e agricoli sostenibili. In quest’ottica, è importante considerare il Programma SFA “Sustainable Food and Agricolture”  il cui obiettivo è proprio quello di sostenere i paesi membri facendo leva sulle loro conoscenze per contribuire positivamente sui tre aspetti della sostenibilità: sociale, economica e ambientale.

Questo sostegno si realizza attraverso l’adozione di piani di investimento o programmi per un’agricoltura, silvicoltura e pesca sostenibile e attraverso l’assistenza diretta ai produttori affinché adottino tecnologie e tecniche innovative.

Il programma SFA si fonda su 5 principi, quali:

  1. l’aumento della produttività, dell’occupazione e del valore aggiunto del sistema alimentare;
  2. la protezione e il potenziamento delle risorse naturali;
  3. il miglioramento dei mezzi di sussistenza e promozione di una crescita economica inclusiva;
  4. l’aumento della resilienza di persone, comunità ed ecosistema;
  5. un adeguamento della governance alle nuove sfide (quali possibili partnership tra settori)

I soggetti più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico sull’agricoltura sono i piccoli agricoltori e le popolazioni rurali. Non va dimenticato, infatti, che l’innalzamento del livello del mare, le sempre più frequenti alluvioni o siccità stanno esercitando una forte pressione sull’ecosistema da cui essi dipendono. In questo senso, particolare importanza assume l’International Fund for Agricultural Development (IFAD) che si propone di promuovere una crescita agricola integrata con gli ecosistemi così da aiutare gli agricoltori nel contrastare in modo più efficacie i cambiamenti climatici.

A dimostrazione della crescente importanza che la comunità climatica internazionale ha attribuito all’agricoltura, in occasione della COP 23 della Convenzione sui cambiamenti climatici (UNFCCC), tenutasi a Bonn, in Germania, è stata adottata la decisione 4/CP23 con la quale è stato istituito il Koronivia Joint Work on Agricolture (KJWA). Integrando l’agricoltura nei processi dell’UNFCCC, il Gruppo di lavoro KJWA si pone l’obiettivo di guidare la trasformazione nei sistemi agricoli e alimentari e affrontare le sinergie e i compromessi tra adattamento, mitigazione e produttività agricola. Il Gruppo di lavoro si concentra su vari temi, tra i quali, la gestione del suolo, del bestiame, dei nutrimenti e delle risorse idriche, la sicurezza alimentare, gli impatti socioeconomici dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e i metodi di valutazione dei cambiamenti climatici.

In conclusione, il KJWA prende atto che l’agricoltura pur essendo parte integrante del problema del cambiamento climatico può essere allo stesso tempo una soluzione ad esso.

Serena Marangoni