Qual è la differenza tra cambiamento climatico e riscaldamento globale?

Qual è la differenza tra cambiamento climatico e riscaldamento globale? Anche se usati in modo intercambiabile, i termini sono diversi.

Nel pieno dell’inverno, l’Europa sta vivendo un’ondata di caldo che non ha precedenti. Il 1° gennaio 2023 sarà probabilmente ricordato per le temperature «estive» in molte zone d’Europa. Tantissimi sono le città in cui si sono raggiunte temperature record per il periodo. A Budapest, in Ungheria, ad esempio, la Vigilia di Natale è stata la più calda di sempre e le temperature sono salite fino a 18,9 gradi a Capodanno. In Francia, la notte tra il 30 ed il 31 dicembre è stata la più calda da quando sono iniziate le registrazioni meteo (le temperature sono salite a 25 gradi nel sud-ovest del Paese).

Secondo Simone Abelli, meteorologo presso Meteo Expert, la causa di queste temperature così estreme è “l’ampliamento del promontorio anticiclonico subtropicale. In particolare, si sono instaurate correnti sud-occidentali di aria calda di origine tropicale che hanno invaso il cuore del continente favorendo anomalie termiche fino a 10-15 gradi sopra la media”.

«L’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore in tutte le stagioni è uno degli effetti della crisi climatica». In questo articolo vogliamo spiegare al lettore la crisi climatica attraverso i concetti di riscaldamento globale e cambiamento climatico, come questi vengono definiti, misurati e studiati.

I termini “riscaldamento globale” e “cambiamento climatico” sono spesso usati in modo intercambiabile. Nella letteratura scientifica, il cambiamento climatico e il riscaldamento globale sono inestricabilmente legati, anche se si tratta di fenomeni distinti. La spiegazione più semplice di questo legame è che il riscaldamento globale è la causa principale dei cambiamenti dell’attuale clima.

Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha definito il riscaldamento globale come “un aumento delle temperature combinate della superficie dell’aria e del mare, calcolate in media su tutto il globo e su un periodo di 30 anni”.

Va detto che la temperatura media della superficie terrestre è aumentata e diminuita nel corso della storia del nostro pianeta e che le registrazioni più complete della temperatura globale, su cui gli scienziati hanno un alto livello di fiducia, risalgono al 1880. Prima del 1880, le osservazioni provenivano per lo più da agricoltori e scienziati che, già nel XVI secolo, registravano nei loro diari personali le temperature giornaliere, le misure delle precipitazioni e le prime e ultime gelate. Questi dati sono spesso risultati accurati se confrontati con i dati strumentali.

Oggi, gli scienziati perfezionano continuamente l’accuratezza dei dati registrati e il modo in cui vengono interpretati e modellati. Le registrazioni delle temperature variano a seconda della regione, dell’altitudine, degli strumenti e di altri fattori, ma più ci avviciniamo al presente, più gli scienziati sono certi del riscaldamento globale.

Dalle rilevazioni possono trarsi due considerazioni. La prima è che la temperatura media della Terra è aumentata molto più rapidamente negli ultimi 50 anni rispetto a qualsiasi altro evento di riscaldamento del passato. La seconda è che i cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale indotto dall’uomo stanno avendo e continueranno ad avere effetti a lungo termine. Questi effetti, che un tempo si pensava dovessero iniziarsi a manifestare in un futuro prossimo, sono oggi sempre più visibili e si ripercuotono in modo particolare sui modelli meteorologici.

Di fatto, il riscaldamento globale ha reso il clima più instabile favorendo il verificarsi di eventi climatici estremi e di disastri naturali che negli ultimi anni hanno registrato un “aumento esponenziale” sia in termini di intensità che di frequenza. Basti pensare che quei fenomeni che in passato si manifestavano sporadicamente (incendi, ondate di calore mortali, siccità, inondazioni, tempeste tropicali, uragani, bufere di neve e valanghe) sono aumentati di circa 10 volte dal 1960.

Ciò che può essere attribuito al riscaldamento globale è il cambiamento del clima. In particolare, il riscaldamento degli oceani e della temperatura aumenta la probabilità che si verifichino situazioni di siccità, ondate di calore nonché eventi estremi.

In questo senso, il confronto tra gli eventi estremi attuali con quelli avvenuti nel passato permette agli scienziati di dare delle spiegazioni sempre più rigorose sul ruolo che il riscaldamento globale ha avuto nel peggioramento del tempo estremo.

Sebbene all’interno della comunità scientifica vi sia spesso disaccordo sul livello di influenza del cambiamento climatico su un singolo evento estremo, vi è un accordo pressoché unanime sul fatto che il cambiamento climatico indotto dall’uomo svolga un ruolo di primo piano. La ricerca sui cambiamenti climatici contiene ancora incognite e incertezze. È più facile comprendere il passato che prevedere il futuro dei sistemi fisici e biologici di un intero pianeta. Tuttavia, l’incertezza principale non riguarda tanto la scienza dei cambiamenti climatici, quanto piuttosto la scienza sociale di come gli esseri umani rispondono ad essi.

Gabriele Bernini