Processo storico in Montana: le future generazioni condannano lo stato per inadempienza climatica

Il 12 giugno 2023 ha preso avvio il processo intentato contro lo Stato del Montana da sedici giovani di età compresa tra i 5 e i 22 anni (Caso Held c. Montana). I giovani, sostenuti da Our Children’s Trust, hanno accusato lo Stato di aver violato la Costituzione statale per aver sostenuto l’industria dei combustibili fossili. Ad oggi, infatti, a livello USA il Montana è tra i primi cinque stati produttori di carbone e il dodicesimo produttore di petrolio.

Come accennato in precedenza, i giovani ricorrenti saranno sostenuti nella causa dal Our Children’s Trust, uno studio legale senza scopo di lucro, nato al fine di garantire i diritti delle future generazioni nella lotta all’emergenza climatica. In particolare, il Trust ha lo scopo di sostenere tutte quelle politiche, basate sulla scienza, volte a contrastare il cambiamento climatico.

Ma cosa chiedono i ricorrenti?

I giovani querelanti, nell’accusare le autorità governative di aver “trascurato” i loro doveri di protezione dell’ambiente, chiedono alla Corte 1) di dichiarare incostituzionale un emendamento al Montana Environmental Policy Act (MEPA), che impedisce allo Stato di valutare l’impatto sul clima dei nuovi progetti di miniere di carbone e di centrali elettriche e 2) di obbligare lo Stato ad attuare una nuova politica energetica, coerente con gli studi scientifici, che preveda l’abbandono dei combustibili fossili.

Nel corso dell’udienza del 20 giugno scorso, i giovani querelanti hanno presentato una serie di documenti che mostrano, a livello generale, che 1) l’estrazione e l’utilizzo dei combustibili fossili è la causa (principale) dell’attuale emergenza climatica, 2) la crisi climatica sta di fatto compromettendo il diritto ad un ambiente sano sia per le generazioni presenti che per quelle future e, a livello specifico, 3) lo Stato del Montana sta promuovendo l’estrazione e l’utilizzo delle risorse petrolifere nonostante la possibilità di utilizzare fonti di energia rinnovabile e che, così facendo, sta violando quanto sancito a livello costituzionale.

In particolare, nella denuncia i giovani ricorrenti hanno spiegato come il cambiamento climatico abbia inciso direttamente nelle proprie vite sia in termini di approvvigionamento idrico, per il ranch delle loro famiglie, sia in termini di problemi respiratori, per effetto dei sempre più frequenti incendi.

Il ricorso è stato fortemente osteggiato dal Governo del Montana che ha sostenuto, dal canto suo, come, trattandosi di un problema globale, non sia possibile incolpare uno stato in particolare per gli effetti del cambiamento climatico. Tuttavia, le richieste di archiviazione del caso non sono state accolte dalla Corte.

Come sostenuto da numerose parti, tra cui il New York Times, ad oggi, anche una vittoria dei giovani ricorrenti probabilmente non porterebbe ad un reale cambiamento nelle politiche energetiche statali. Tuttavia, il vero scopo (e auspicio) del processo è che il giudice ammetta il legame esistente tra combustibili fossili e riscaldamento globale. Di fatto, questa sarebbe la prima sentenza a riconoscere una tale correlazione e potrebbe rappresentare un precedente importantissimo nella prassi dei cosiddetti giudizi climatici e, allo stesso tempo, il punto di partenza di ulteriori ricorsi.

Riccardo Sarti