L’estate del 2023 verrà senza dubbio ricordata come una delle più calde del nostro tempo. Nei mesi estivi, infatti, si sono registrati picchi di temperature ben al di sopra della media su gran parte del globo.
I ghiacciai sono tra gli ambienti terrestri che più di tutti sono minacciati dall’aumento delle temperature. È ormai noto, infatti, come il fenomeno del global warming acceleri lo scioglimento di questi fragili ecosistemi che ricoprono il 10% della superficie terrestre e che, ogni anno, subiscono erosioni via via più devastanti.
Per comprendere la gravità di tale fenomeno, basti pensare all’importanza che i ghiacciai rivestono per la vita sulla Terra.
Nel Report “World Heritage Glaciers – Sentinels of climate change” (2022), redatto dall’UNESCO in collaborazione con la IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), è ben evidenziato come i ghiacciai, grazie alla loro elevata diversità biologica, siano fonte di risorse preziose per gran parte della popolazione mondiale.
In particolare, i ghiacciai di montagna garantiscono importanti servizi ecosistemici come riserve di acqua dolce per l’uso domestico, per l’irrigazione in agricoltura, per la produzione industriale e di energia idroelettrica. Inoltre, i ghiacciai di tutto il mondo svolgono un’importante funzione termo-regolatrice per il sistema terrestre, contribuendo al raffreddamento dell’atmosfera.
Lo stesso Report rileva come alcuni dei ghiacciai più importanti al mondo e che rientrano nel c.d. Patrimonio dell’Umanità sono destinati a scomparire entro il 2050 proprio a causa dell’aumento delle temperature. In particolare, lo studio mostra come dal 2000 ad oggi lo scioglimento dei ghiacciai è aumentato in modo crescente a causa delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Basti pensare che annualmente, assistiamo allo scioglimento di quasi 58 miliardi di tonnellate di ghiaccio pari al consumo idrico annuale di Francia e Spagna messe insieme.
Lo stato dei ghiacciai italiani non si allontana dalla situazione delineata a livello internazionale. Secondo quanto emerge dal Rapporto “European State of the Climate 2022” della World Meteorological Organization (WMO), dal 1997 al 2022 i ghiacciai in Europa hanno perso un volume pari a oltre 800 km3 di ghiaccio. In tale contesto, le Alpi sono state tra le località più colpite, con una riduzione media dello spessore del ghiaccio di oltre 30 metri. Non sorprende, quindi, che solo nel 2022 le Alpi abbiano perso il 6% del loro volume residuo.
Contestualmente, emerge chiara e forte la necessità di adottare provvedimenti sempre più idonei a preservare lo stato dei ghiacciai, al fine di preservare le preziose risorse da esso provenienti.
Legambiente Italia indice ogni anno la “Carovana dei Ghiacciai”, un’iniziativa volta a monitorare lo stato di salute dei ghiacciai alpini, nonché a sensibilizzare l’opinione pubblica evidenziando l’elevata rapidità del loro ritrarsi a causa dei cambiamenti climatici. Ogni tappa è caratterizzata dall’effettuazione di monitoraggi glaciologici, escursioni organizzate e conferenze stampa, iniziative che culminano nella redazione di un report sullo stato di salute dei ghiacciai.
La quarta edizione 2023 si è svolta tra il 20 agosto e il 10 settembre, attraverso varie tappe nelle diverse località dell’arco alpino tra Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, comprendendo in parte anche ghiacciai in Svizzera e Austria.
Il Bilancio finale della Carovana dei Ghiacciai 2023 conferma la mancata inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. In particolare, evidenzia come i ghiacciai dell’interno arco alpino, sia in Italia che oltralpe, siano destinati a scomparire entro pochi decenni a causa della crisi climatica in atto, attraverso costanti arretramenti e perdite di volume rilevanti. A valle di tale Bilancio, Legambiente ha lanciato il “Manifesto per la governance dei ghiacciai”, contenente delle azioni auspicabili volte ad incrementare la tutela dei ghiacciai a livello internazionale.
Iniziative come quella promossa da Legambiente risultano senza dubbio molto importanti per sensibilizzare la popolazione circa la necessità di combattere la crisi climatica, facendo leva anche sul mondo della politica. Per il futuro, sarà sempre più importante elaborare ed attuare soluzioni fondate su dati scientifici e condivise a livello internazionale. Solo così potremo sperare di arrestare l’inesorabile scioglimento dei ghiacciai e tutte le conseguenze devastanti che ne deriverebbero.
Marianna Casprini