Lo scorso 19 febbraio, la Commissione europea ha presentato la sua “Vision for Agriculture and Food“, un’ambiziosa tabella di marcia per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione in Europa, che getta le basi per la direzione della politica agricola europea nei prossimi cinque anni e oltre, con una prospettiva che si estende fino al 2040. Il documento pone l’accento su una stretta collaborazione tra istituzioni, agricoltori, operatori della filiera agroalimentare e società civile, rispondendo alle loro esigenze e prospettive.
La Visione è orientata attorno a quattro aree prioritarie:
- Rendere il settore agroalimentare più “attraente” per i giovani, attraverso redditi equi, un sostegno pubblico mirato e l’eliminazione delle barriere all’ingresso nel settore. A tal fine, si impegna a revisionare la direttiva sulle pratiche commerciali sleali;
- Promuovere un settore “competitivo e resiliente”, assicurandosi che gli ambiziosi standard dell’UE non comportino svantaggi competitivi per i produttori. Per quanto riguarda i pesticidi più pericolosi vietati nell’Unione, stabilirà un principio secondo cui questi non possano essere reintrodotti tramite prodotti importati. Inoltre, la Commissione rafforzerà l’attenzione sul settore zootecnico, con l’obiettivo di favorirne la sostenibilità a lungo termine;
- Costruire un settore “a prova di futuro”, riconoscendo la necessità di conciliare le azioni per il clima con la sicurezza alimentare e le sfide specifiche affrontate dal settore. Per aiutare gli agricoltori nella misurazione delle loro performance, verrà sviluppato un sistema di benchmarking volontario, c.d. “on-farm sustainability compass” (o “bussola per la sostenibilità nelle aziende agricole”);
- Migliorare le condizioni di vita e di lavoro nelle aree rurali. A tal proposito, la Commissione presenterà un piano d’azione aggiornato per garantirne lo sviluppo. Particolare attenzione sarà dedicata anche alla riduzione degli sprechi alimentari e al benessere degli animali.
La Visione traccia un nuovo percorso politico allontanandosi dalla Farm to Fork, strategia centrale del Green Deal europeo che ha contributo a modellare la politica precedente. A differenza della F2F, infatti, il nuovo approccio pone maggior enfasi sulla sostenibilità economica a discapito di quella ambientale, oltre ad un focus fondamentale su resilienza, sicurezza, semplificazione e competitività.
Sulla futura Politica Agricola Comune (PAC), il quadro finanziario pluriennale prevede un’ulteriore semplificazione. Il sostegno della PAC sarà maggiormente indirizzato verso gli agricoltori che si impegnano attivamente in una produzione alimentare sostenibile e nella vitalità economica delle aziende. In particolare, la Commissione riconosce la situazione in cui versano le piccole aziende agricole che dovrebbero beneficiare di un sostegno più semplificato e pone attenzione ai produttori in aree con vincoli naturali, ai giovani e ai nuovi agricoltori.
Sul tema del coniugare, da un lato, la tutela delle risorse naturali e, dall’altro, la produzione alimentare, la Commissione ribadisce la convinzione che l’agricoltura e la conservazione dell’ambiente possano procedere di pari passo, offrendo al tempo stesso opportunità promettenti per il settore. In questo contesto, bisogna sostenere modelli agricoli innovativi, che coniughino l’impiego di nuove tecnologie con approcci basati sulla valorizzazione delle risorse.
Sabrina Leto