I rifiuti da imballaggio

Il Parlamento europeo definisce “imballaggio” un prodotto realizzato con materiali di qualsiasi tipo, utilizzati per contenere, proteggere, trasportare, imballare e presentare le merci, dalla fase di produzione fino al consumatore finale.

Gli imballaggi hanno però un impatto ambientale significativo. Nel 2021, ogni cittadino, a livello europeo, ha generato in media 189 kg di rifiuti da imballaggio, quantità che variano sensibilmente tra i Paesi membri. L’Italia, ad esempio, si è collocata al terzo posto generando in media circa 229,9 kg per abitante.

Tuttavia, il 64% dei rifiuti da imballaggio è stato riciclato, mentre l’80% è stato recuperato, il che significa lavorato in modo da poter essere utilizzato per altri scopi utili.

Recentemente è stato emanato dal Parlamento e dal Consiglio europeo, il Regolamento UE 2025/40 sui rifiuti d’imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e abroga la direttiva 94/62/CE.

Il regolamento stabilisce requisiti chiave volti a ridurre significativamente i rifiuti da imballaggio, migliorando al contempo la sostenibilità ambientale.

L’obiettivo è limitare la quantità di imballaggi, in termini di volume e peso, che vengono introdotti sul mercato,  migliorare il ciclo di riutilizzo e riciclo, escludere sostanze pericolose dagli imballaggi come i PFAS rivelatesi molto persistenti nell’ambiente e nel corpo umano, contenere gli sprechi alimentari attraverso un processo di miglioramento nella progettazione degli imballaggi per la conservazione dei prodotti.

Piu specificatamente, per le aziende è previsto l’obbligo di diminuire l’utilizzo di imballaggi superflui così da ottimizzare l’impiego dei materiali. L’Unione Europea, infatti, ha imposto dei limiti per il consumo di imballaggi multipli e di elementi difficilmente riciclabili.

Inoltre, il regolamento dispone che gli imballaggi in plastica dovranno contenere una percentuale riciclata, che dal 2030 al 2040 aumenterà in maniera progressiva. Per l’etichettatura si seguirà una standardizzazione uniforme a tutta l’Unione Europea per migliorare lo smaltimento dei rifiuti, agevolando così la raccolta differenziata. Infine, viene rafforzato il principio della Responsabilità estesa del Produttore imputando a quest’ultimo la responsabilità degli imballaggi immessi sul mercato fino alla fase finale della vita di un prodotto.

Il Regolamento si applica all’intero ciclo di vita degli imballaggi e sarà operativo a partire dal 2026. Entro tale scadenza, gli Stati membri saranno chiamati ad affrontare questa sfida, impegnandosi a conformarsi pienamente a quanto previsto generando benefici significativi sia per l’ambiente che per l’economia. Benefici tangibili anche dal lato del consumatore in quanto si avrà maggior trasparenza sugli imballaggi così da facilitare lo smaltimento dei rifiuti.

Francesca Sanrocco